
BTU è la sigla di British Thermal Unit e serve ad indicare la potenza effettiva di un condizionatore, unita alla sua capacità di alimentare al meglio una qualsiasi abitazione. Entriamo nei particolari e scopriamo insieme di cosa si tratta e qual è la quantità adatta per un’intera casa, a seconda della sua superficie.
Che cosa sono i BTU
La definizione dei BTU è piuttosto semplice, in linea di massima. Essi corrispondono all’unità di misura relativa alla potenza di un impianto funzionante tramite l’aria condizionata. Che si tratti di un apparecchio mirato al riscaldamento o al raffreddamento di una determinata area, il valore sul quale ci si basa è lo stesso, specialmente se l’impianto funziona con l’ausilio di una pompa di calore. Maggiore è il valore dei BTU, superiore sarà la potenza di ciascun macchinario, con una capacità sempre crescente di coprire superfici di diversi metri quadrati senza alcun genere di limitazione.
Come calcolare i BTU in base ai metri quadrati
Un qualsiasi inverter o condizionatore si caratterizza per una determinata forza rifrescante o riscaldante. Ciascuna abitazione ha a che fare con una propria situazione termica, in base alla quale si può selezionare l’apparecchio giusto per ciascuna esigenza. Non è facile calcolare i BTU con la massima precisione possibile, ma con poche e semplici dritte non è neanche così complicato. Vediamo un paio di esempi abbastanza comprensibili.
Ad esempio, se si possiede una camera da 40 metri quadrati, ossia da 10×4 metri, sarebbe altamente consigliabile affidarsi a modelli dalla potenza pari a 12000 BTU, con fascia energetica elevata e tecnologia inverter. Con tali prerogative, è possibile contenere i consumi di corrente elettrica e usufruire di un impianto funzionante in maniera uniforme.
Se invece la stanza è di 70 metri quadrati, la potenza in BTU dovrebbe essere di almeno 20000. Di conseguenza, ci vogliono due dispositivi da 12000 BTU ciascuno, tra i 7 e gli 8 kilowatt e con la chance di distribuire l’aria fresca all’interno di uno spazio maggiormente ampio.
In entrambi i casi, un parametro da non lasciare mai in secondo piano è costituito dalla temperatura della casa, che varia di ambiente e ambiente e può determinare una sensibile modifica rispetto agli elementi di carattere generale. Stiamo comunque parlando di cifre orientative, ma che possono costituire una valutazione veritiera per fare in modo che l’aria condizionata riesca a raggiungere ogni singolo punto di un determinato spazio.
I fattori aggiuntivi da tenere d’occhio per la giusta quantità di BTU
Ovviamente, i metri quadrati non sono sufficienti a determinare una quantità di BTU ideale. Diversi altri fattori sono in grado di modificare le prestazioni dell’apparecchio e nessuno deve essere tenuto in secondo piano. Scopriamo quali sono i più rilevanti:
- La quantità di persone in una casa può giocare un ruolo fondamentale, con una maggiore diffusione dell’aria all’aumentare delle stesse.
- L’eventuale presenza di tende ha una sua incidenza. Modelli chiari lasciano passare più calore, mentre quelle scure ovviamente di meno.
- L’esposizione delle pareti e delle finestre al sole determina una refrigerazione più o meno potente.
- La superficie dei soffitti va di pari passo con quella di ogni stanza, senza dimenticare altezza e spessore. Più i soffitti sono alti e spessi, più aria va fatta circolare.
- Il tipo di illuminazione all’interno di un qualsiasi ambiente è importante perché modifica il consumo energetico.
- Il coefficiente di isolamento termico sintetizza la predisposizione della struttura di una casa dal punto di vista termico. Se questo valore è elevato, è sufficiente meno aria condizionata.
Ad ogni modo, prima di procedere all’acquisto definitivo, è consigliabile chiedere aiuto al proprio rivenditore di fiducia, capace di indirizzare il cliente verso la scelta perfetta per le proprie necessità. Sui condizionatori Mitsubishi è indicato in modo chiaro la potenza di ogni singolo split.